“Se vogliamo sapere qualcosa di un uomo, chiediamo: qual è la sua storia, la sua storia vera, intima? Poiché ciascuno di noi è una biografia, una storia.
Ognuno di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente da noi, in noi e attraverso di noi.
Per essere noi stessi, dobbiamo avere noi stessi – possedere, se necessario ri-possedere, la storia del nostro vissuto. Dobbiamo ripetere noi stessi, nel senso etimologico del termine, rievocare il dramma interiore, il racconto di noi stessi. L’uomo ha bisogno di questo racconto, di un racconto interiore continuo, per conservare la sua dignità, il suo sé.”
(O.Sacks)
Alzi la mano chi ha il telefono o la macchina fotografica piena zeppa di fotografie.
E chi tra di voi continua a ripetersi: DEVO STAMPARLE!
Sono pienamente d’accordo con voi, ma il dire e il fare…c”è di mezzo questo articolo!
Prendete un momento per fermarvi, fare un bel respiro e osservare la costellazione dei nostri affetti, vicini e lontani.
Chi c’è, chi è rimasto, chi è tornato, chi c’è sempre stato e da lì non si muove.
Quanto sono importanti le relazioni? E quanto oggi riusciamo a vedere chiaramente le distanze?
Ci sono stelle che continuano a brillare, non importa quanto siano lontane.
Ragionando sugli affetti ho pensato all’importanza dei ricordi, che troppo spesso negli ultimi anni viene trascurata.
Perchè realizzare un album di famiglia?
Conservo gli album della mia famiglia in un armadio vicino alla mia scrivania.
Mi capita molto spesso di sfogliarli, per cercare una foto che mi si è affacciata in un angolino della memoria, oppure ricordare che faccia avevo quando ero bimba, ma capita spesso che li sfogli per il solo gusto di farlo.
E’ una specie di rito, è ritrovare tutte le persone che non ci sono più, o quelle che ci sono ancora ma come mio fratello si sono trasformate da bambino paffuto in omone grande e grosso, padre di famiglia.
Quello della gestione dell’archivio fotografico è un argomento che mi sta particolarmente a cuore, nei prossimi giorni sulla mia pagina Instagram ho deciso di raccontarvi qualcosa di più dei miei album di famiglia, in cui sono conservati i miei ricordi preziosi.
Partire dalla propria storia
Vi chiederete… e che cosa può importare a noi delle fotografie della tua famiglia?
Partirò da quelle, dalla mia storia, e poi userò le competenze che il mio lavoro mi ha insegnato quotidianamente sulla gestione di un archivio fotografico, la selezione delle immagini per raccontare una storia, lo declinerò per condividere con voi i problemi più comuni che potete incontrare se non siete fotografi professionisti e non siete abituati a destreggiarvi e fare una scelta tra migliaia di immagini.
Vi guiderò step-by-step affinché possiate creare l’Album di Famiglia dei vostri sogni.

Voglio condividere con voi questa mia attrazione, per questo vi accompagnerò anche qui nel Blog nel percorso che vi aiuterà a tirare giù tutte le foto dal telefono e trasformare tutte quelle immagini nell’albo illustrato della vostra storia famigliare.
I vostri figli e nipoti mi ringrazieranno. E anche voi, ogni volta che li riguarderete e vi scenderà una lacrimuccia, perchè racconteranno una storia, anzichè essere una massa informe di file sul telefono.
Cominciamo prima di tutto a chiamare le immagini che ritraggono noi e i nostri cari con parole che ne esaltino il valore e il rilievo per la memoria famigliare.
Ripetiamo insieme: non “foto delle vacanze” ma “album di famiglia”.
Non “file sul telefono” ma “archivio fotografico”.
Le parole sono importanti!

Ora che ci siamo convinte che al marito possiamo delegare la preparazione della cena perché noi siamo impegnate in un’attività dall’altissimo valore documentario e filologico, possiamo cominciare a creare l’album di famiglia.
Cominciamo!
Quello che c’è da fare praticamente, se lo dividiamo in punti per semplificare, è:
1. Raccolta delle fotografie
2. Osservazione di tutta la mole di immagini e ragionamenti sparsi su come organizzarle e gestirle
3. Selezione
4. Stampa e realizzazione dell’album (cartaceo o digitale)
Uno dei miei ricordi più dolci di quando ero bambina è sicuramente l’album di matrimonio dei miei genitori.
Da piccola poter sfogliare quell’oggetto preziosissimo era una specie di premio, un evento raro e avvolto da un’aura di sacralità.
Nei momenti in cui mi sento particolarmente fragile, guardare le fotografie vecchie dei miei cari mi da forza.
Trovo la speranza nel loro sguardo sereno, trovo le mie radici nei tantissimi momenti felici che mi hanno riempito di energia e vita.
E’ per questo che insisto: le vostre fotografie sono IMPORTANTI! Per questo scegliere le foto da inserire nell’Album di Famiglia è importante!

Ora passiamo alla parte più “pratica”.
1. La raccolta delle immagini
Il momento della “raccolta” delle immagini è fondamentale.
Mettetevi comodi, sul divano (se le fotografie sono sul telefono) o alla scrivania (se le fotografie sono già sul computer).
Prendetevi almeno un’oretta di assoluto relax, cercate su Spotify la playlist che amate ascoltare a ripetizione o l’album del vostro gruppo preferito e lasciatevi andare alle emozioni (in questi giorni sto ascoltando la discografia di John Lennon solista).
Marie Kondo della fotografia
Una volta, ai tempi dei nostri genitori, quando si sviluppava il rullino le foto si tenevano tutte, non c’era il problema della selezione. Ma con il digitale riuscire a scegliere le foto è un’azione fondamentale del processo.
Insomma, avete letto Marie Kondo? Ecco, anche se il suo metodo a me fa venire la rabbia (piegare i calzini come sushi??? mavalà…) nella mia esperienza anzichè per sistemare la casa lo trovo molto utile per orientarsi nella difficile attività della scelta delle fotografie da tenere.
Lei dice che per riuscire a liberarsi del superfluo bisogna prendere ogni oggetto fra le mani, osservarlo, e capire se “ci rende felici”, se “ci fa battere il cuore”.
Altrimenti, buttarlo.
Scorrete tutte le immagini, soffermatevi su quelle che vi toccano, vi smuovono. Su quelle che vi fanno sorridere, anche se non sapete il perché.
In questa fase di prima selezione non siate troppo severe, conservate ancora per il momento anche le immagini che descrivono (o documentano) qualcosa di importante. Esempio: la camera dell’albergo della vacanza al mare, che era così bella e luminosa, oppure le scarpe che mi sono messa per fare uno scherzo.
Ma se seguite il consiglio di ascoltare l’emozione, saprete perfettamente cosa tenere e cosa invece va eliminato senza pietà.
2. Osservazione e criteri di selezione
Sforzatevi di osservare bene tutte le immagini che vi scorrono davanti, di capire le differenze tra una e l’altra. In una il soggetto ha gli occhi chiusi? Il sorriso è più bello in quella non perfettamente a fuoco?
Ricordate che è il VOSTRO album, solo voi sapete come preferite ricordare un momento prezioso. Scegliere le foto è qualcosa di personale.
In questa fase non siate troppo severe, ma – soprattutto quando vi trovate davanti a una serie di immagini simili – cercate di tenerne al massimo due. Meglio una.
Nella gallery del telefono spuntatele e poi create un’altra cartella, rinominatela SELEZIONE FOTO.


Se invece state operando sul computer spostatele direttamente in una cartella che nominetere SELEZIONE FOTO (ma attenzione a non cancellarle! NON usate MAI il comando TAGLIA e incolla, meglio sempre fare copia incolla e poi tornare a cancellarle in un secondo momento).
In questo modo avrete fatto una prima selezione.
Per chi vuole approfondire questo passaggio Aranzulla (sempre sia lodato!) spiega molto meglio di me questo processo in modo dettagliato e semplicissimo.
Consiglio di aspettare a buttare via il resto, lo farete quando la memoria del vostro telefono sarà piena, oppure quando il vostro album delle vacanze sarà finalmente concluso, e guardandolo saprete che lì dentro c’è tutto quel che avete la necessità di ricordare, per cui il resto può anche SPARIRE!
Coinvolgete il resto della famiglia
Mi raccomando, se vostro marito o vostro figlio hanno sul loro telefono immagini che devono essere ASSOLUTAMENTE incluse nell’album, non esitate a farvele spedire, e ricordate di inserirle nella vostra cartella SELEZIONE FOTO.
D’ora in poi la cartella SELEZIONE FOTO sarà il vostro territorio di lavoro.
Lasciate sedimentare i pensieri per un giorno o due con la soddisfazione che il lavoro difficile ed emotivamente impegnativo l’avete appena fatto.
3. Scegliere e ordinare le foto per creare l’album di famiglia
Vorrei rassicurare i non-fotografi: non tratterò questo argomento in modo tecnico, ma cercherò di esporlo in modo semplice. Il mio obiettivo è spronarvi a tirar giù dal telefono tutte quelle foto e fare in modo che diventino il vostro racconto dell’Album di famiglia.
Perché anche le fotografie delle vostre vacanze possono essere un piacere per gli occhi e il cuore, se ben conservate.
Per immergermi completamente nell’argomento ho rimesso mano ai miei Album di Famiglia.
Li ho sfogliati, ho cercato di trovare un filo conduttore tra le migliaia di immagini che mi scorrevano davanti. Mentre lo facevo mi sono resa conto di quante storie sono nascoste là dentro, e di quanto cercarle stimoli il mio senso di appartenenza. Trovare nelle fotografie le persone della mia vita e collegarle attraverso le loro storie mi fa bene.
Comincio con qualcosa di semplice per far capire cosa intendo con “racconto”: una specie di albero genealogico visuale. Le immagini che ho inserito in questo articolo non sono state scattate con il telefono (non esisteva ancora!), ma preferisco partire da qualcosa che tutti noi conosciamo bene per spiegare un possibile approccio alla selezione e all’accostamento delle fotografie.
Dove la storia comincia
Da dove è cominciato tutto?
Dai miei nonni!
Ovviamente ci sarebbero anche altri antenati, ma ho deciso di partire da loro, perchè me li ricordo bene, ho condiviso tanto con loro e hanno avuto una parte attiva nella mia vita.

CONSIGLIO PRATICO: cercate fotografie simili, per posa e formato.
Più si va indietro e più sarà difficoltoso trovarne, perchè prima degli anni ’70 non si scattavano molte fotografie, e non tutti avevano a disposizione una macchina fotografica tutti i giorni. Ad ogni modo prima di incollarle definitivamente su un qualsiasi supporto sistematele una accanto all’altra e guardatele insieme attentamente. Come dialogano tra loro? Ci sono elementi simili o sono completamente diverse? Sono a colori o in bianco e nero?
Per creare l’album di famiglia mettetevi in “ascolto” delle fotografie, con la mente libera e gli occhi bene aperti. Anche il cuore dev’essere bene aperto, e il cervello attivo e funzionante.
In questo caso io ho accostato delle immagini molto diverse tra loro: nella prima i miei nonni materni si guardano in una posa spontanea diretta magistralmente da mia zia Alda (la fotoamatrice della famiglia), con un risultato molto poetico e raffinato. Il luogo è bucolico, sono immersi nella natura.
Nella seconda invece i miei nonni paterni sono in una posa “classica”, dove guardano in macchina, sporcata dalle persone dietro di loro. Sono un po’ più rigidi, e il luogo è una città che probabilmente stavano visitando come turisti… chissà dov’erano… forse Venezia? Sono le colonne di Palazzo Ducale quelle lì dietro?
Le ho accostate perchè dei miei nonni materni questa è l’unica fotografia che ho trovato che li ritrae insieme. Di conseguenza ho scelto l’altra perché tra tutte le disponibili era quella che meglio dialogava con la prima.
Come la storia prosegue?
Dopo di loro… vengono Monica e Vincenzo, i miei genitori.
Ho trovato queste due immagini che ben li rappresentano: mia madre vestita da scolaretta (è sempre stata brava a scuola) e mio padre come cadetto della Marina (è sempre stato uno scapestrato).
Le osservo insieme e provo a cercare nei loro sguardi una traccia delle loro personalità, dei loro sogni, delle speranze per il loro futuro.
Mi fanno tenerezza, sembrano così fiduciosi e sicuri che tutto andrà bene.

Raccontare una storia
Nel 1978 Monica e Vincenzo si sono conosciuti, e dopo solo un anno di fidanzamento di sono sposati.
Poi sono nata io.
Per creare l’album di famiglia ho messo tutte le immagini una accanto all’altra, per mostrare da dove possiamo partire per cominciare a imbastire il racconto dell’Album di Famiglia.

Ho cercato di riproporre nella sequenza le immagini delle “coppie” importanti della mia storia famigliare: i miei nonni (materni e paterni), i miei genitori, io e mio marito, intervallate da una fotografia di un singolo (i miei genitori, io).
Ovviamente l’ulteriore possibilità sarebbe quella di realizzare la stessa sequenza, selezionando con gli stessi criteri le fotografie della famiglia di mio marito.
Oppure un’altra storia
Un’altra storia potrebbe invece partire dal matrimonio dei miei genitori, e proseguire con me, mio fratello, i nostri partner, e sua figlia (la mia nipotina cicciotabellabellissima).
Oppure un elenco di tutte le donne della nostra famiglia, tipo questo:

Ci si può veramente sbizzarrire, e come tutte le cose belle, divertenti e importanti non c’è un solo modo giusto per farle, c’è solo un atteggiamento e una predisposizione mentale favorevole e fiduciosa nelle nostre capacità di capire le connessioni tra le immagini e ciò che quelle immagini fanno risuonare dentro di noi.
Per creare l’album di famiglia bisogna trovare la fiducia .
Ma facendolo di lavoro non sei stufa di lavorare con le immagini?
Ovviamente il mio lavoro di fotografa mi ha portato negli anni ad avere più dimestichezza e velocità nella gestione di Album Fotografici, praticamente per sei mesi l’anno la mia attività è incentrata principalmente proprio sulla selezione e sulla realizzazione del racconto dell’Album di Famiglia (alcuni dei miei reportage di matrimonio potete trovarli QUI, oppure date un’occhiata a «A day in the life», il mio servizio dedicato alle giornate in famiglia).
Nonostante lo faccia continuamente nel mio orario lavorativo non perdo la voglia di farlo anche per quanto riguarda il mio archivio personale.
Non la perdo proprio perché credo che conservare e archiviare i ricordi sia una cosa importante.


Cosiglio pratico: provate a inserire nell’album le immagini che rappresentano i luoghi, o i dettagli di cosa avete mangiato come una specie di “inquadramento”, che vi aiuta a raccontare l’esperienza legata a quei ricordi, e riviverla anche attraverso immagini apparentemente secondarie.
Solo quelle più rappresentative, mi raccomando! Altrimenti per creare l’album di famiglia dovrete aprire un mutuo!
4. Stampare le foto dell’Album di Famiglia
Se siete arrivati fin qui significa che avete cominciato a stampare foto per creare l’album di famiglia, ed in particolare:
1. Avete capito l’importanza delle vostre fotografie
2. Avete selezionato le immagini
3. Avete deciso qual è la storia che volete raccontare
Ci siamo! E’ arrivato finalmente il momento della… STAMPA!
Non scegliete solo le foto belle
Alla fine di questo articolo troverete tutti i consigli pratici su come, dove, e su che materiale stampare, ma prima vorrei ribadire ancora una volta l’importanza della scelta delle vostre fotografie per creare l’album di famiglia.
Non scegliete solo quelle “belle”, ma sforzatevi di guardarle pensando al ricordo che esse conservano.
Di “sbagli fotografici” è piena la Storia della Fotografia! Oh, sia chiaro che non sto dicendo che i Grandi Fotografi scattano a caso e poi per fortuna ne imbroccano qualcuna! Chi ha mai provato a fare una fotografia in modo non-automatico, ragionando su quello che sta facendo con un minimo di concezione di come funziona il mezzo e il suo linguaggio sa bene che fotografare è molto di più che “schiacciare un bottone”.
E no, la buona foto non la fa la macchina costosa, ma l’occhio, la mente, il cuore della persona che sta dietro.
Detto ciò, per quanto riguarda il nostro album di famiglia non dobbiamo per forza essere tutti Richard Avedon, le nostre fotografie sono preziose perchè raccontano di NOI, dei nostri affetti, dei luoghi che amiamo e delle persone il cui abbraccio è un nido sicuro e caldo. Ricordare il loro sorriso è cosa preziosa.

Partiamo con la parte pratica.
Prima di stampare le foto dell’Album di Famiglia riguardatele una seconda volta e se ce ne sono alcune (o tutte) che richiedono una “sistemazione” (troppo chiare/troppo scure/da ritagliare/da virare in banco e nero) procedete a una postproduzione leggera con un programma di fotoritocco.
Lavorando da pc se avete Photoshop, beh, avanti con quello, che è il TOP.
Se volete qualcosa di gratuito ma decente c’è Gimp.
Se state lavorando da telefono c’è un’app fantastica che si chiama Snapseed, che vi permette di intervenire in modo facile, intuitivo e veloce sulle immagini, sia per Android che per iOS.
Due possibilità per realizzare un album stampato:
1. Stampare tutte le immagini singole e poi raccoglierle in un album a tasche o incollarle su un album “tradizionale” a fogli
PRO: è MOLTO più semplice da gestire anche per chi non ha nessuna esperienza di impaginazione, le foto ti arrivano a casa e puoi giocarci sistemandole tutte sul un tavolo grande, prendendole in mano, spostandole a tuo piacimento e anche (questo per i super invasati come me) lasciarle lì, riprenderle il giorno dopo e vedere se l’accostamento funziona, se rimane ancora chiaro e leggibile a distanza di 24 ore
CONTRO: non si riesce ad avere una visione dell’album e delle varie pagine fino alla fine. Diciamo che è un procedimento più “artigianale”, più “sporco”, ma forse per certi versi meno “freddo”.
TIPS: scegliendo questo approccio si possono anche creare meravigliosi collage (magari solo per alcune pagine), scrivere a mano le date o alcune frasi per descrivere il momento, o le nostre citazioni preferite.
2. Stampare un fotoalbum direttamente on-line, che vi arriva direttamente a casa
Potete scegliere se stampare le foto dell’Album di Famiglia impaginando direttamente sul sito o con il programma del servizio, oppure con altri programmi (Adobe Photoshop, In Design) oppure anche con piattaforme gratuite (es: il mitico Canva)
PRO: impaginando su file potete rifare mille volte, ritornare sui vostri passi, sbagliare, senza troppi pensieri e zero costi aggiuntivi.
CONTRO: se non siete un mago della grafica il rischio è quello di ingarbugliarsi in grafiche/sovrapposizioni di dubbio gusto che alla lunga potrebbero stancarvi, come gli abiti super trendy che poi la stagione successiva vi vergonate a indossare.
E se non siete un mago dell’editing la stessa possibilità di rifare cento volte potrebbe farvi rimandare la chiusura del progeto, e di conseguenza desistere dalla meta.

I miei album
Come la vedo io: professionalmente per i miei sposi propongo solitamente un fotoalbum di alta qualità, di cui curo personalmente la grafica (minimale: mi piacciono l’eleganza e la sobrietà) e l’impaginazione.
Si scelgono le rifiniture, il formato, e, dopo una bozza iniziale che realizzo io per semplificare il processo di selezione, decido insieme agli sposi la bozza definitiva.
Perché, come dico sempre, solo gli sposi possono sapere con che immagini vogliono rivivere i loro momenti importanti.
Per chi lo desidera realizzo anche album tradizionali con stampe fine-art incollate alla vecchia maniera, una soluzione decisamente più classica.

Invece per quanto riguarda i miei album famigliari mi sbizzarrisco con le stampe che occupano tutto il pavimento del soggiorno, la colla e un pennarellino con cui scrivere date e piccole frasi simpatiche, che mi faranno sorridere quando le rileggerò nei giorni a venire insieme ai miei cari.
Alcuni consigli su siti per stampare:
Per le stampe singole: Snapfish, Photocity
Per gli album: Blurb
Oppure affidatevi a un’artigiano
Ma la verità in fondo in fondo ve la dico… se avete uno stampatore di fiducia andateci!
Nessun servizio on-line è paragonabile a una persona competente che si prende cura delle vostre fotografie e vi consiglia per il meglio (quale carta usare, che formato, ecc…)
Io il mio ce l’ho! E’ in centro a Brescia, si chiama Petite Photo.
E’ sempre un piacere entrare nel suo negozio piccolo dove si incontrano altri fotografi con cui fare due chiacchere… il rapporto personale secondo me è inestimabile!
Ci sarebbe anche un’ultima soluzione: affidarvi a una professionista (tipo… me!)
A parte gli scherzi, se nonostante tutte le dritte che vi ho dato foste ancora in alto mare, annaspando tra le migliaia di fotografie e voleste finalmente vederle stampate su libro, scrivetemi oppure mandatemi un messaggio in direct su IG se avete domande o spunti o dubbi o proprio non riuscite a scegliere le foto, sono qui apposta!
Sarò felice di aiutarvi.